Sillabari_declinare sentimenti

Quest’anno abbiamo pensato di promuovere un ciclo di incontri e l’idea parte dai Sillabari di Goffredo Parise che declina nel suo libro sentimenti ed emozioni.
La rassegna: Sillabari_declinare sentimenti infatti pone al centro di ogni serata una parola breve e intensa tratta dai titoli di alcuni suoi racconti.
Nostalgia – ricordo – odio – amore, quelli considerati, sono l’inizio per uno sguardo nuovo su sentimenti e passioni attraverso il confronto tra due scrittori.

10 febbraio 2017
NOSTALGIA
Un giorno di un’estate lontana una donna di circa quarant’anni dall’aspetto però fanciullesco e roseo, con gli occhi celestini (si dice sempre azzurri) e una carnagione come gonfia, preparò il suo animo a una gita, più che altro una passeggiata di cui ebbe nostalgia. [Sillabari, Goffredo Parise]
I romanzi di Antonio G. Bortoluzzi e Matteo Righetto ci parlano di vita e di morte dentro microcosmi familiari molto distanti tra loro ma dove la montagna, con le sue dure leggi, ha un ruolo determinante. Una presenza mitica e quasi archetipica in Righetto, più legata alle origini e alla realtà vissuta del protagonista in Bortoluzzi. In entrambe le vicende narrate, ad ogni modo, l’asprezza e l’ineluttabilità dell’elemento naturale segnano un difficile percorso interiore e di crescita dei protagonisti. Un percorso dove la struggente nostalgia per persone e luoghi che non esistono più diventa l’occasione per farsi carico della propria umanità imperfetta e diventare genitori e figli più consapevoli.

03 marzo 2017
RICORDO
Ricordava, e l’uomo vedeva ricordi in forma di pensiero passare sotto le sue parole e la sua figura: era sempre fragile ma non più leggero, assolutamente non più leggero, anzi era fragile e al tempo stesso pesante: su di lui pesavano quelle che si chiamano, penso l’uomo, “le responsabilità”. [Sillabari, Goffredo Parise]
“L’antidoto contro la paura è la memoria”, recita la quarta di copertina di Lettera a una ragazza in Turchia di Antonia Arslan. Ricordare significa rifarsi al passato per guardare al futuro. Forse è un passato collettivo come quello raccontato da Antonia Arslan a una ragazza immaginaria, un passato che coinvolge un popolo come quello armeno e travolge l’intera umanità con le sue aberrazioni. Oppure è un passato privatissimo pieno di dolore e delle tenerezza grazie alla quale un ragazzo reinventa la propria madre nel ricordo della sua malattia, come accade nel romanzo di Marco Peano. Storie difficili che hanno il coraggio di guardare in faccia realtà complesse, assolute, attraverso le quali declinare in modo diverso ma urgente e pressante la parola RICORDO. [Alessandro Cinquegrani]

28 aprile 2017
ODIO
Ma perché quel sentimento, quell’odio? Ora lo studente capiva che quel sentimento era soltanto odio, poiché era colto, lo analizzò ed escluse subito che fosse odio di classe, sempre indiretto: qui si trattava di odio diretto, immediato, sotto certi aspetti animale, insomma lo definì tra sé odio di razza, di specie. [Sillabari, Goffredo Parise]
Pur ambientati in epoche e mondi molto diversi, i romanzi di Romolo Bugaro e Demetrio Paolin riescono a farsi specchio raggelante dell’odio e del disumano: entrambi gli autori, infatti, pongono al centro della loro narrazione il tema del male in tutta la sua agghiacciante banalità. La loro scrittura, lucida e asciutta, riesce a far reagire quasi chimicamente quelle particelle di verità oscura che spesso rimangono ammutolite nel dolore e nel mesto sopravvivere di situazioni estreme. Nonostante la cruda realtà e la spietatezza dei rapporti umani narrati, tuttavia, entrambi i romanzi riescono a trasmettere speranza nell’umanità. La speranza che può nascere solo dalla consapevolezza della verità. [Arabella Bertola]

10 maggio 2017
AMORE
Le disse che avrebbe fatto centinaia di chilometri, molte volte, soltanto per vederla, e farfugliò un po’. Lei rispose che doveva mettere giù il telefono. [Sillabari, Goffredo Parise]
Mariapia Veladiano e Paolo Zardi, da prospettive e sensibilità diverse, raccontano nei loro romanzi persone, società e famiglia. E c’è sempre l’amore dello spirito, della carne e civile. I loro personaggi sono immersi in una gravitazione universale, una forza primordiale che attrae, respinge o accoglie i un’aspirazione a una vita più giusta. Le vicende dei loro romanzi, in bilico tra costrizione, destino e libertà individuale, fioriscono sempre là dove c’è un’ultima scelta possibile. [Antonio G. Bortoluzzi]