Montagna Madre – Trilogia del Novecento, Edizioni Biblioteca dell’immagine, 2022
Questa antologia racconta di chi siamo figli e figlie, di quale Novecento. E quale montagna è nostra madre. Quand’ero bambino e scendevo a piedi in paese a volte incontravo degli adulti che non conoscevo. Loro mi osservavano con una certa insistenza, magari interrompendo il lavoro sui prati, e poi mi chiedevano: Sétu de chi pó ti, mòro? Di chi sei, bambino? Io, oltre la siepe, inchiodato sulla ghiaia bianca della strada e quasi sull’attenti elencavo madre, padre, nonni, zii, cugini. Gli adulti assentivano e avevo la sensazione che piano piano mi collocassero da qualche parte. Non mi piaceva quell’interrogatorio sotto il sole e avvertivo il rossore arrivare fino alle orecchie, mi sentivo come un salame fresco appena insaccato e appeso in cantina: tastato, osservato, perfino odorato. Quado venivo congedato e potevo riprendere la via verso il paese ero ben felice, avevo solo il compito di portare a casa i saluti, e l’impegno era di tenere bene a mente il nome della persona che li inviava. Oggi ho l’età di quegli uomini e quelle donne dei paesi alti e penso non fossero degli impiccioni desiderosi di scoprire novità per darsi al pettegolezzo, ma che con le loro domande indiscrete stessero raccontando una storia, anche a me. Non era quindi un interrogatorio, ma il disegno di una mappa.
Credo sia da lì che ho iniziato ad appartenere a un luogo.