Geografie di Comisso, cronaca di un viaggio letteraio, Ronzani, 2019
Il viaggio letterario di Nicola De Cilia è simile al vagabondare caro ai romantici, ma porta in sé anche qualcosa di corsaro. Al modo dei naviganti, che avanzano saggiando punte, isole, promontori, si basa sull’antica concezione per cui s’impara più per vie traverse che non per la via breve. Deviazioni improvvise, scarti, sentieri poco battuti o perfino interrotti riservano sorprese smaglianti.
Così anche in questa cronaca di viaggio sulle orme di Giovanni Comisso: scrittore legato come pochi altri alle terre dove è vissuto, da lui filtrate attraverso lo sguardo, ma anche i pori della pelle, l’udito, gli odori, il gusto, in una sorta di fotosintesi tra emozioni, natura, eros. Un’osmosi perenne che coinvolge corpo, mente, luoghi, consumandosi nella creazione del panorama dentro alle pupille dei suoi occhi. La pianura trevigiana e il Piave, innanzi tutto, quindi il Friuli nell’esperienza di guerra, poi Fiume e Chioggia, fino alla lunga sosta nella ‘sua’ casa di campagna, a Zero Branco; sosta inframmezzata da lunghi viaggi in altre terre, lontane e vicine. Queste, le ‘geografie’ qui restituite in una sorta di scrittura a specchio – da e verso Giovanni Comisso – e così pure nelle fotografie che la intervallano, partecipi. Passo dopo passo, il lavoro degli occhi e il vigile ascolto del ‘sonoro interno’ divengono scoperta e conoscenza – non da ultimo, di sé.